Parte prima
Del cibo onde ’l signor mio sempre abonda,
lagrime et doglia, il cor lasso nudrisco,
et spesso tremo et spesso impallidisco,
pensando a la sua piaga aspra et profonda.
Ma chi né prima simil né seconda
ebbe al suo tempo, al lecto in ch’io languisco
vien tal ch’a pena a rimirar l’ardisco,
et pietosa s’asside in su la sponda.
Parte seconda
Con quella man che tanto desïai,
m’asciuga gli occhi, et col suo dir m’apporta
dolcezza ch’uom mortal non sentí mai.
" Che val - dice - a saver, chi si sconforta?
Non pianger piú: non m’ài tu pianto assai?
Ch’or fostú vivo, com’io non son morta!"
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